giovedì 23 agosto 2012

Aria di.... Svizzera!!


L’esperienza agli Europei mi ha fatto rendere conto di quanto sia grande il divario orientistico tra l’Italia e le altre nazioni. Proprio per questo ho pensato che sarebbe stato utile allenarsi con i più forti… quindi ho subito accettato la proposta di Eleonora di andare ad un camp di allenamento organizzato dal Ticino. 5 giorni di orienteering in Svizzera dedicati solo ai giovani. Ecco… i giovani. La prima sorpresa è stato scoprire che l’età media del camp era molto più bassa del previsto; c’erano ben pochi ragazzi di più di 15 anni. Seconda sorpresa: rendersi conto che nonostante l’età sono al nostro stesso livello se non più forti. Autostima sotto le scarpe, ma non fa niente, d’altronde ho deciso di partecipare proprio per imparare e migliorare. Esperienza, è tutta questione di esperienza; e loro ne hanno certamente più di me dato che praticano questo sport dagli 8 anni.
La settimana è pienissima, non stiamo mai fermi! Due allenamenti al giorno, giochi  (orientistici e non) la sera, attività alternative (arrampicata in una palestra straordinaria). I boschi putroppo non erano belli, molto sporchi (il bianco corrispondeva spesso ad alte piante di orchidee o peggio ancora ortiche). Gli organizzatori ci hanno spiegato di aver scelto quelle zone proprio perché solitamente non sono molto preparati su quel tipo di terreni. Sicuramente è stato utile anche per noi, anche se speravo di trovare delle belle conifere in cui correre liberamente.
Il bilancio finale del camp è positivo, anche se si è rivelato molto diverso dalle aspettative. Gli allenamenti sono stati impegnativi e mi hanno aiutata a guadagnare un po’ più di fiducia nelle mie scelte. È stato bello vedere quanto sia diffuso questo sport in Svizzera; credo che uno dei segreti sia il far crescere anche i più piccoli a contatto con i boschi e le cartine. Certo, il fatto di abitare in mezzo alle montagne, avendo molte cartine a portata di mano è certamente un punto a favore del movimento, ma l’entusiasmo dei ragazzi e dei monitori è fondamentale. Come sempre le esperienze all’estero sono molto formative e mi danno la carica per andare avanti. Adesso l’unico augurio che posso farmi è che possa applicare quanto imparato al camp ai Campionati Italiani Long…. Chissà cosa ci aspetta nel Gargano!!

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